I primi dispositivi per la preparazione meccanica del caffè, per mezzo della corrente elettrica furono costruiti verso gli inizi del Novecento. Tali dispositivi non ebbero una diffusione immediata nella popolazione per il loro prezzo proibitivo.
La diffusione di massa si ebbe a partire dal dopoguerra, sebbene fosse già stata inventata e messa all'uso nel 1902 dal milanese Giuseppe Bezzera. Del 1954 è la Wigomat, considerato il primo modello di macchina del caffè automatica[1].
Inizialmente diffusa soltanto nei bar ed altri esercizi pubblici, iniziò ad imporsi come apparecchio domestico a partire dagli anni settanta.
Caratteristiche
La struttura di una macchina da caffè è costituita essenzialmente da: una caldaia, un gruppo di erogazione, una resistenza elettrica, un elettro-pompa, una lancia vapore, un manometro, un sistema di controllo della temperatura, ed al suo interno delle componenti elettroniche ed elettriche.
Quelle domestiche sono per la maggior parte costituite da 1 o 2 gruppi, nelle quali vengono poste le tazze, mentre quelle professionali possono arrivare anche a 4 gruppi.
A seconda del modello, ogni macchina da caf
La diffusione di massa si ebbe a partire dal dopoguerra, sebbene fosse già stata inventata e messa all'uso nel 1902 dal milanese Giuseppe Bezzera. Del 1954 è la Wigomat, considerato il primo modello di macchina del caffè automatica[1].
Inizialmente diffusa soltanto nei bar ed altri esercizi pubblici, iniziò ad imporsi come apparecchio domestico a partire dagli anni settanta.
Caratteristiche
La struttura di una macchina da caffè è costituita essenzialmente da: una caldaia, un gruppo di erogazione, una resistenza elettrica, un elettro-pompa, una lancia vapore, un manometro, un sistema di controllo della temperatura, ed al suo interno delle componenti elettroniche ed elettriche.
Quelle domestiche sono per la maggior parte costituite da 1 o 2 gruppi, nelle quali vengono poste le tazze, mentre quelle professionali possono arrivare anche a 4 gruppi.
A seconda del modello, ogni macchina da caf